Saturday, May 15, 2010

Workshop: Word and Object

Segnalo la seguente inziativa, dedicata a Quine, che si terrà il 28-29 Maggio in aula I a Villa Mirafiori.
Vi invito a partecipare se potete.
Potete ingradire l'immagine cliccandoci sopra.

Thursday, May 13, 2010

Stage "Conoscenza e Natura" incontro finale: Carlo Cellucci, Roberto Cordeschi, Mario De Caro, Elena Gagliasso.

L'incontro finale dello stage ha visto la partecipazione al dibattitto con gli studenti di Carlo Cellucci, Roberto Cordeschi, Mario De Caro, Elena Gagliasso.
Nel rigraziarli per loro disponibilità e cortesia, rendo disponibile la registrazione video dell'incontro (non in forma integrale per motivi tecnici).
Per vedere la registrazione video dell'incontro cliccare qui (dovete cliccare sulla freccia all'interno del cerchio, rosso. In seguito se compare una finestra di pubblicità dovete chiuderla e cliccare di nuovo sulla freccia all'interno di un cerchio, ora verde).

Wednesday, May 12, 2010

RIGUARDO POPPER E PUTNAM

Presento anche sul blog le due domande che ho rivolto ai professori (ROBERTO CORDESCHI, ELENA GAGLIASSO, MARIO DE CARO E CARLO CELLUCCI) intervenuti all'ultimo incontro dello stage


1) "Come possiamo conciliare la prospettiva di una epistemologia evoluzionistica, avanzata, tra gli altri, da Popper, con la sua concezione del Mondo 3?"

2) "La posizione di Putnam mi è sembrata essere volta a dimostrare l'indipendenza della vita mentale e a giustificare così un approccio metodologico al mentale svincolato dalle scienze biologiche, a trovare una ragion d'essere della psicologia e della filosofia, intesa quest'ultima come analisi concettuale. Da questa premessa due domande:

A. Qual'è il pensiero di Putnam riguardo la nozione di verità?

B. "Nel prendere a modello la macchina di Turing per il funzionamento della mente, viene modellizzato il processo sintattico della manipolazzione sombolica, ma viene occultata l'interpretazione semantica che precede (chi fa il programma?) e che segue (come leggere risulati del calcolo?) tale manipolazione, e l'interprete "semantico" di tali simboli è l'essere umano, posto fuori dalla cornice della modellizzazione. Quindi la macchina di Turing non riesce a modellizzare la comprensione umana, rendendo l'interprete implicito e 'invisibile' nel proprio modello esplicativo."

Tuesday, May 11, 2010

Votazione e Vincitore premio stage "Conoscenza e Natura"

Il premio dello stage, un ebook reader Cybook Gold Edition, è stato vinto da Xuan De Angelis.
Congratulazioni!

Ricordo che il premio è stato assegnato dopo una votazione nella quale tutti hanno espresso tre preferenze ordinate, che attribuivano rispettivamente 4, 2 e 1 punto.

Ecco il riepilogo della votazione (in ordine decrescente) di coloro che hanno ricevuto preferenze (si può cliccare sull'immagine per ingrandirla):



Tuesday, May 4, 2010

Niklas Luhmann e il "Costruttivismo Operativo"

Niklas Luhmann nasce a Lüneburg, 8 dicembre 1927, e muore Oerlinghausen, 12 novembre 1998 è stato un importante sociologo tedesco. Ordinario di di sociologia all’Università di Bielefeld e visiting professor presso la New School for Social Research di New York.
Nel saggio Conoscenza come Costruzione, tratto da una conferenza tenuta a Berna nel 1988, Luhmann affronta il tema epistemologico confrontandosi con il costruttivismo radicale, teorizzato da Ernst von Glasersfeld, tentando di superare I limiti posti in alcuni casi dagli stessi costruttivisti, raggiungendo l’idea di costruttivismo operativo.
Partendo da tesi comuni agli autori qui discussi, e dai testi della nostra bibliografia, Luhman tenta un passo in avanti;
1. Il soggetto non è più soggetto, ma un sistema, un sistema auto-organizzantesi, capace di proteggere e mantenere la propria intgrità, all’interno del quale è presente una struttura cognitiva di base che dà una determinata forma all'esperienza
2. L’ogggetto non è più semplice oggetto, ma diviene ambiente;
Dall’unità di questa differenza emerge la conoscenza; perchè non si può dare un sistema che non sia inserito in un ambiente, e non si può immaginare un ambiente che non sia l’ambiente di un sistema. Proprio su questo paradosso, sull’unità della differenza poggia la conoscenza. Il rpesupposto dunque da cui parte il Costruttivismo non è l’unità bensì la differenza. Da questa tesi è coerente passare alla chiusura operativa dei sistemi, cioè con il fatto che le operazioni del sistema possone essere prodotte solo all’interno del sistema, in base ai risultati di precedenti operazioni dello stesso sistema. Questo concetto presenta delle similitudini con teorie precedenti, ma viene di fatto in questa sede portato alle sue estreme conseguenze. Per Tommaso d’Aquino, ad esempio, era evidente che il pensiero è un’attività strettamente individuale e che la possibilità di interrogarsi sul pensare dipende anzitutto dal fatto che pensiamo.
Da qui è possible trarre delle conseguenze piuttosto rilevanti

1. I risultati delle operazioni cadono dentro I confini del sistema e mai fuori.
2. L’ambiente non dispone di alcuna capacità di connessione per le operazioni del sistema.
3. Il sistema a sua volta non può prolungare le proprie operazioni al di fuori dei propri confini; in altri termini il pensare non è un’operazione transitive che si prolunga alla realtà esterna.

Queste ragioni lasciano facilmente comprendere come non ci siano trasferimenti dal sistema all’ambiente nè tantomeno dall’ambiente al sistema.

ATTENZIONE: CIò NON SIGNIFICA CHE L’INFORMAZIONE SIA UN’INVENZIONE ARBITRARIA DEL SISTEMA

Il sistema si informa per AUTOCONTATTO: il che vol dire che le perburbazioni, le irritazioni (terminologia Luhman) che si producono in seguito al rapporto fra sistema e ambiente fanno risonanza all’interno del sistema e risultano informative nella misura in cui vengono confrontate con lo stato attuale (con le strutture del sistema). L’ambiente in altri termini non contiene informazioni, l’ambiente è quello che è. Ciò presuppone che il sistema possa confrontare una referenza esterna (luce rossa dell’esempio di von Foerster) con una referenza interna; l’informazione nasce dunque all’interno del sistema dall’attivazione concomitante di auto- ed etero-referenza e contribuisce a modificare lo stato del sistema.
Da qui il perchè di conoscenza come costruzione e del perchè della circolarità; non esistono informazioni passate e future, non si possono ne conservare ne risparmiare ma sono sempre eventi attuali che si generano nel corso della riproduzione ricorsiva delle operazioni di un sistema in grado di lasciarsi perturbare dal proprio ambiente.

AUTOPOIESI: Maturana e Varela
Non potendo contare quindi su contributi provenienti dall’esterno, il sistema deve essere in grado di produrre e riprodurre da sè le proprie operazioni sulla base di oprazioni dello stesso tipo; Maturana e Varela hanno definitpo questa proprietà AUTOPOIESI.

INDICATORI DI REALTA’
Non avendo contatti con l’esterno, viene da domandarsi come possa un sistema riconoscere il medesimo oggetto in situazioni differenti, o come possa riconoscere se stesso come il medesimo sistema nel medesimo ambiente. Se si confrontase caso per caso, di volta in volta con il proprio ambiente, un sistema avrebbe delle capacità molto limitate, mentre un sistema in grado di procedere in modod ricorsivo può fissare qualcosa che si ripete nella forma di una distinzione; una prestazione interna al sistema grazie alla quale si fissano delle invarianze che fungono da indicatori di realtà. Questi valori svolgono una funzione inferenziale: a un nuovo incontro con il dato ambientale il sistema reagisce al risultato delle sue precedenti reazioni al dato. Proprio per il suo procedere ricorsivo quiesti indicatori possono variare: non potendo controllare l’ambiente, il sistema controlla se stesso e la coerenza delle sue reazioni ai fatti ambientali, evolvendo.


L’approccio costruttivista tiene quindi in considerazione il punto di vista di chi osserva, di chi esamina, e considera il sapere non ricevibile in modo passivo, ma risultato delle azioni di un soggetto attivo. La realtà sarebbe dunque creata da noi, dal nostro continuo esperire con essa. La determiniamo dal modo, dai mezzi, dalla nostra disposizione nell’osservarla, conoscerla e comunicarla. Si forma nei processi d’interazione ed attraverso l’attribuzione di significati alla nostra esperienza. La "costruzione" si poggia su mappe cognitive che servono agli individui per orientarsi e costruire le proprie interpretazioni. In sostanza ciascun individuo costruisce una sua mappa di significati che gli consentano di vivere in quello che ciascuno sperimenta come il suo mondo.


Giulio Marini

Saturday, May 1, 2010

Epistemologia Evoluzionistica (EE) - Tentativi ed errori

Un carattere fondamentale della filosofia di Popper è la sistematizzazione filosofica di una realtà evidente ed onnipresente nella vita umana, che coinvolge ognuno di noi ogni giorno spesso più volte al giorno, speriamo comunque non noi, oggi: l'errore.

La certezza non si può raggiungere pur supponendo di essere giunti alla verità, e questo concetto di Popper ad un esame più attento risulta una sorta di parafrasi del primo teorema di Godel. Tuttavia la conoscenza non deve presentarsi nella forma della certezza.

La critica dell'aspettativa sul proprio ambiente, ovvero i tentativi, gli esperimenti, tracciano però una linea di demarcazione tra ciò che supera il vaglio della corrispondenza e ciò che non lo fa, tra chi sopravvive all'evoluzione e chi non sopravvive, tra ciò che diviene falso e ciò che non smentito oggi dovrà subire una nuova critica domani.

La conoscenza ha il carattere di aspettativa in quanto essa è una aspettativa che ha superato il vaglio della corrispondenza, e si è corroborata.
Il procedere delle teorie è un movimento incessante tra i problemi sollevati dalle osservazioni inaspettate. La buona teoria, come il buon organismo, deve essere in grado di cambiare di fronte ai problemi che essa stessa si è andata a cercare tramite le osservazioni che sono cariche di teoria. Le osservazioni pur cariche di teoria possono essere comunque inaspettate e contraddittorie con le teorie vigenti.

Proverbiale la frase di Rabi di fronte alla scoperta del muone non predetta dalla teoria delle particelle elementari all'epoca, che disse: "E questa chi l'ha chiesta?".

Tutti gli organismi sono risolutori di problemi e procedono per prove ed errori.

(Come detto dal collega). Questo è vero sia per Einstein, sia per un'ameba. La differenza è che le teorie dell'ameba fanno parte della sua struttura fisica, invece Einstein formula teorie che esprime con suoni o con la scrittura. (e aggiungerei, elaborava con i neuroni del suo cervello speciale, come attestato scientificamente)

L'esempio estremo, quasi ardito, di Popper riguarda i batteri fotoautotrofi ipotizzati da Wachtershauser, nel mare primordiale, che svilupparono due cicli chimici, l'uno relativo alla fotosintesi, l'altro relativo alla rilevazione della radiazione. Secondo tale teoria, una delle tante teorie, i batteri che svilupparono questa specifica conoscenza chimica, possibile solo sulla base dei cicli chimici preesistenti, poterono giungere sulla superficie del mare e cominciare a introdurre ossigeno nell'atmosfera, gli organismi che non ebbero tale sviluppo, che fecero ipotesi differenti, non sopravvissero all'ambiente superficiale.

L'adattamento del batterio segue il metodo per prova ed errori, e mostra come:
(...)tutta la nostra conoscenza è ipotetica. Essa è un adattamento a un ambiente in parte ignoto. A volte essa riesce, a volte fallisce, in quanto essa è il risultato di tentativi anticipatori e di errori inevitabili, e dell' eliminazione degli errori. Alcuni degli errori che sono entrati a far parte della costituzione di un organismo vengono eliminati eliminando il loro portatore, cioè il singolo organismo.

Ciò non accade ai singoli fisici che formulano una teoria falsificata, almeno questa è la mia speranza per il mio futuro.

L'esempio citato mostra inoltre una interessante omologia con l'epistemologia, l'osservazione non risulta un dato, nel senso di passiva ricezione, ma piuttosto un attivo prendere (come testimoniato dal gergo: "presa dati"). L'osservazione segue l'ipotesi, come la ricezione della luce segue lo sviluppo dell'organo batterico omologo dell'occhio umano.

Questa interazione fra aspettative ed errori porta gli organismi ad incorporare le proprie aspettative e ad acquisire conoscenza ma l'errore non è un privilegio dell'uomo, tutti gli animali sbagliano, sia come specie, sia come individui, e di conseguenza sia la specie, sia gli individui acquisiscono conoscenza.

Gli individui di una specie giungono in tal modo a possedere delle conoscenze innate frutto degli errori, o come direbbe Oscar Wilde, dell'esperienza della specie.


Paolo Barucca